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      Ed io non aspetterei che tu me la togliessi... io te la donerei;... ma ella verrà prima...
      E quando?
      Tosto; anche adesso.
      Oh venga!... subito... venga! - Il mio cuore non m'inganna., - io non la vedo, - ma il mio sangue sente la presenza di lei. - O Maria! - o Maria! - Guarda in che stato si trova ridotto il tuo Ludovico - Maria!
      Ahi Ludovico! Non ti bastò vedermi sventurata, tu mi hai voluta anche iniqua.
      Nè sventurata nè iniqua. Io ti ho mantenuta la parola. - Non ti giurai lasciarmi uccidere? Ecco, come vedi, io batto alla porta della morte; - desiderava di non arrecarti l'affanno di udirmi un'altra volta... al cielo piacque altrimenti... io non poteva fare di più... apersi il mio seno all'odiato nemico. Oh! perchè non vi spinse la spada più forte - Non pertanto, vicino a comparire davanti al tribunale di Dio, nel mio seno mortale comprimo la rabbia... ed ogni altra passione che ci viene dalla terra, per dirti che Giovanni Bandini... non è un codardo.
      Ludovico!
      Poichè gl'istanti della mia vita sono numerati, non mi volere interrompere, Maria. - Egli non è un codardo... bensì traditore... in ciò non lo scuso, nè Dio lo scuserà... - Io amerei poterlo avere in pregio, - vorrei potere renderlo onorato, - degno in tutto di te. Forse le lagrime del pentimento hanno la virtù del battesimo... San Pietro rinnegò Cristo... San Paolo lo perseguitò... Tu dunque imprendi a fargli detestare il suo misfatto... convertilo alla patria... almeno tentalo; e se il cielo seconda la tua opera, Maria, confida a quell'uomo la tua sorte.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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