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      .. La vita, oh! è egli un sacrifizio dare la vita per l'uomo del nostro amore? - Adesso... io lo abborro; il traditore non potrebbe dirsi punito, se trovasse un asilo dove ricovrare il suo capo; - a lui sia padre il delitto, consorte la paura, figlio il rimorso, - in lui si rinnovi la maledizione di Caino; - viva una lunga agonia, - col terrore di essere riconosciuto e lapidato, viva una vita immortale.
      Se come parli, tu senti, Maria, - ecco, io ti aspetto a braccia aperte... vieni... oh! vieni... a farmi palpitare di speranza e di amore...
      Ormai io sono sacra: con giuramenti solenni io mi legava a Dio; - lo supplicai di pace, ed egli m'indicò la quiete del monastero: - tra poco queste mie chiome cadranno recise; - in breve udrò su me viva salmeggiare le preghiere dei morti: null'altra cura in me, tranne quella di scavarmi la fossa, - null'altro pensiero tranne quello di stancare quotidianamente il mio Creatore, onde gli piaccia abbreviarmi questa veglia incresciosa che si chiama vita; null'altro mi starà a cuore, Ludovico, finchè le mie labbra si chiudano alla parola, che offrire voti a Gesù e alla santissima sua madre Maria, onde ti concedano giorni riposati e dolcezza di sposa e orgoglio di figli generosi, - magnanimi, - a te somiglievoli.
      Odi, Maria, - senza ferro, o laccio, o veleno, o mezzo altro esterno di levare me stesso dal mondo, io sento stare nella mia volontà sola il vivere o il morire; se il tuo destino vorrai, aggiungere al mio, - ecco, io vivo; se tu lo neghi, io spiro.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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