Pagina (772/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      A voi
      , incominciò egli con forza, "non dico nulla. Quando vi cadrà dalle mani la bandiera, un'altra cosa vi cadrà sul collo, - la scure del tiranno. La libertà sta impressa sopra la vostra testa, - l'una non può reggersi senza l'altra. Allorchè l'animo non vi bastasse ad essere eroi, siatelo per disperazione; da una parte troverete gloria, sicurezza, leggi buone, vita larga e tranquilla, - dall'altra, vituperio e sangue."
      Ciò detto, stese la mano e indirizzò la voce alle compagnie stipendiate:
      L'ira di Dio e i misfatti degli uomini ci hanno reso stranieri tra noi; - noi favelliamo uno stesso idioma, noi allevò una medesima terra, e tuttavolta la nostra patria non è la vostra; - ben potrei dirvi difendersi in Fiorenza la libertà dell'universa Italia, - qui essersi quasi intorno al cuore ristretti gli ultimi palpiti di lei; - fiaccola accesa sopra il faro illuminare anche i popoli che non contribuiscono coll'olio a mantenerne il lume. Ma io la vostra condizione presente comprendo e compassiono. Privi da gran tempo di libertà, ella vi sembra nome vano e senza idea; all'amore di gloria or si sostituisce in voi l'amore di un frammento di metallo coniato; - combattete senza passione perchè non avete patria. Però io non pretendo da voi cose superiori all'opera comunale del soldato pagato. Chiunque non si sentisse gagliardo abbastanza per seguitarmi nelle nuove imprese, rimanga; - adesso gli concedo facoltà ampia a restarsi; varcata che avrà di un passo la porta di Empoli, non sarà più a tempo; - un passo indietro lo spingerà irrevocabilmente alla morte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Dio Fiorenza Italia Empoli