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      Sentitemi dunque: quando udrete insultare la mia vecchia madre..., difendetela voi, trattenete le mani dallo avventare pietre su quella testa che non ha più lacrime e pure trabocca di affanno; - fate osservare che i suoi capelli, più che per gli anni, diventarono canuti per una disperazione che non ha misura; - impedite il popolo di sfasciarle la casa(275); se in lei albergò un traditore, adesso è stanza di madre sconsolata; - perchè io la feci tra tutte le femmine la più infelice, non dovrà avere un riparo per riparare il suo corpo dalle intemperie delle stagioni? - Ella non ebbe parte nel misfatto del figlio nè deve renderne ragione: deh! almeno morto io non le debba essere causa di amarezza. Se poi vorranno ad ogni modo sfasciare la casa..., il cielo vedrà più scoperta la sua miseria, e ne sentirà prima compassione... Oh quanto fui scellerato!...
      Spera
      , riprende Dante e gli pone ambe le mani in atto amorevole sul capo; "quanto di nobile si contiene in Fiorenza consolerà la tua genitrice; - anche i tristi rispetteranno lo spasimo di una madre senza fine dolorosa; sulla testa piegata dall'Eterno non deve posarsi mano mortale."
      Ah! consolatela! parlatele d'un premio che diventa maggiore pei patimenti sofferti, - mostratele sempre il cielo, ond'ella non abbia ad abbassare gli occhi e vedere la fossa del suo figliuolo maledetta; - beata lei, se non le s'inaridisce il fonte delle lacrime! - Infelice me, che in ricompensa dei mali per me sofferti non posso altro migliore bene desiderarti che la facoltà di piangere!


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Dante Fiorenza Eterno