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      Solo hanno potenza i genitori di proferire questa parola, ma ella porta seco la sentenza di morte contro l'anima - ella continua a perseguitare oltre la fossa lo scellerato che la provocò....
      Ah! non la dite, madre, questa parola... il cielo vede il mio pentimento, - apritemi il cuore, vedetelo anche voi... e non mi maledite.
      Donna, la polvere presumerà più del suo Creatore? Perdonate questo infelice; - Dio lo ha già perdonato
      , diceva il cappuccino.
      Se Dio ti ha perdonato, se detesti la tua colpa, allora anch'io ti perdonerò: tu mi nascesti dilettissimo e solo, - tu dovevi essermi corona di gloria, - tu mi sei stato corona di spine; - tu hai morso le mammelle che ti davan il latte. - Se sei pentito, il seno di tua madre ti fu di guanciale nel nascimento, te lo sarà anche in morte. Ecco, ti abbandonano tutti... anche Dio, - ma tua madre non ti abbandonerà, - salirò teco la scala del supplizio... perocchè la madre non si vergogni mai del suo figliuolo.
      Gli astanti piangevano: solo veniva interrotto quel pianto dallo stridere che faceva le scure acuita dal carnefice con la pietra nel modo stesso che fanno i mietitori.
      E la madre continuava:
      Oh Vergine santissima, vedi, io sono più derelitta di te; tu sapevi il figliuol tuo morire a torto, - sapevi ancora aspettarlo risuscitato una gloria per secoli senza fine...
      - E poichè il figlio continuava a piangere: - "Perchè piangi? Tu mi hai resa la più misera tra tutte le donne, - eppure io non piango. Io ti aveva dato il mio sangue perchè tu lo trasmettessi ai tuoi figliuoli e non perchè me lo rendessi esecrato sopra un patibolo; io ti aveva donato tutte le mie sostanze, ed ora vuoi che raccolga la tua lagrimevole eredità come un peso che le mie spalle non possono sostenere, come un ferro infuocato che mi brucia le mani.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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