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      Ora volgono pochi anni, e la filosofia germanica assume forme convenienti ai bisogni; già muovono guerra agli edifizi feudali, imperciocchè quivi bene abbia il secolo crollati i castelli dei baroni, ma non ancora la ragione distrutto le leggi della barbarie. Scopo presente è la rovina; rifabbricheranno poi; ora non deve rimanere pietra sopra pietra. Secondi la fortuna i migliori! A savio cominciamento conséguiti fine propizio! Essi hanno inteso il precetto di Cristo: Guai a chi appone la toppa nuova al vestimento vecchio(278)! - Le paurose riforme, i provvedimenti codardi alla immensità dei mali antichi paiono giunchi posti a riparo del mare in burrasca. Sceglievasi forse tra paralitici o tra infermi il sacrificatore che immolasse di un colpo la vittima davanti all'altare di Giove? Non è questo lavoro delle figlie di Neottolemo; qui si vogliono la forza e la clava di Ercole: non vi pare ella questa nostra società più ingombra delle stalle di Augia? Badiamo di non lasciarci andare ai sofismi; abborriamo imbiancare i sepolcri, bensì scopriamoli e diligentemente rimettiamoli dentro. Altri popoli ci hanno preceduto nel bene; pensiamo allo spazio da loro percorso e non immaginiamo potercelo risparmiare; chi dice altrimenti ci porge consigli d'ignavia e ci tronca la via alla redenzione. La civiltà non procede a mo' di saetta, di cui appena ti offende il baleno, ed una casa già cade in cenere. Le grandi verità lasciano una ruga sopra la faccia del mondo; il parto della ragione a prima giunta conturba la terra quanto la morte di Dio(279). Innanzi di giungere al paradiso non percorse l'Alighieri tutti gli orrori dell'inferno?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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