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      Composto un sistema, si posero alla cerca di qualche fatto che valesse a sostenerlo; e o sia non darsi genere di assurdità che gli uomini non abbiano commesso, o sia qualsivoglia fatto tormentandolo possa presentarsi sotto aspetto diverso dal suo naturale, o sia infine che adoperassero mala fede nel riferirlo, non mancarono di aggiungere alla regola l'esempio: ma l'assurdità non somministra fondamento a speculare, e la tortura dei fatti si assomiglia all'opera di cotesto avaro che comperava la cornice prima della pittura, e se non vi capiva, la tagliava; - rispetto a mala fede poi, i filosofi dovrieno lasciarla ai falsari. Così invertito il metodo di ricavare dai fatti la regola concreta, alle regole astratte applicarono il fatto, e a questo cumulo di superbia e di errore imposero il nome di filosofia della storia, imperciocchè di titoli pomposi non patiscano penuria. Se quei loro vaneggiamenti non uscissero dalle coperture del libro, basterebbe non leggerli, e tutto sarebbe detto: invece si avvolgono strepitose per le scuole, - le menti facili dei giovani sorprendono; e quando giungono i tempi grossi, i sofisti, chiamati dai settari a far prova dei loro sistemi, si gittano col corpo traverso la civiltà e ne impediscono il corso.
      La Francia sconta troppo amaramente l'inganno dei suoi sofisti, perchè noi d'ora in poi non ci guardiamo ben da giurare in verba magistri. Colà un sofista s'ingegnava accordare la legittimità con la libertà, - politico Mezenzio(280), e immaginava un sistema nel quale fosse concessione quanto doveva resultare da contratto bilaterale tra i due poteri legislativo ed esecutivo, tra popolo e principe: invece di tenere la potestà esecutiva emanazione della legislativa, rovesciate le cose, dava al cielo l'origine di una condizione umana che Dio riprovò prima del suo nascimento per la bocca del profeta Samuello(281). Un altro sofista in cotesto infelice paese non seppe stendere la mente oltre il suo sistema foggiato sopra le antiche forme della costituzione inglese: quei nobili inglesi ravvisandole adesso squallide e viete, si affaticano a modificarle; egli giunse tardi, - non importa, - il secolo non deve procedere di un punto oltre il segno al quale arrivava egli.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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