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      Talchè
      conclude l'ultima lettera dell'oratore Carduccio, "è necessario fondarci in su l'ajuto divino e su i provvedimenti gagliardi di modo che più facilmente e con più reputazione si possa con cotestoro comporre(289)."
      Così brutto mancamento di fede abbiamo veduto rinnovare dai Francesi ai giorni nostri. Taccio della Polonia, parlo d'Italia: minacciati dalla lega settentrionale, concitarono gl'Italiani a levare le armi per ricuperare l'antica libertà, si fecero un riparo di animali viventi, e quando si furono apparecchiati a sostenere l'urto nemico, lasciarono precipitare chi si era levato per loro, motteggiarono sopra i supplizi, ai caduti schernirono, e quando stretti dalle imprecazioni del mondo doverono rispondere, uno di loro salì su la tribuna e al mondo stupefatto gridò: Il sangue della Francia è per la Francia!
      Di ciò si rammentino gl'Italiani. Se la fortuna apparecchia al mio popolo rinnuovamento di magnifici destini, se ne rammenti, non per vendicarsene, ma invece per aiutare con tutte le sue forze la Francia se pericolasse nel suo cammino al meglio; e sovvenendola le dica: Io ti ajuto perchè ai popoli grandi è necessario mostrarsi generosi: io ti ajuto perchè quando una stella scomparisce dai cieli, il bujo diventa maggiore; ti ajuto ancora perchè, durando la lotta di due diversi principii, le nazioni che parteggiano per la libertà riunendosi in lega comporranno il fascio del littore che non si spezza: mentre se stanno divise tra loro, saranno la verga debole che rompe il fanciullo per giuoco.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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