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      Ai tempi però del Valentino, la tirannide ingenua, adoperato lo strumento, lo infrangeva, ed Orco Ramiro compariva in piazza squartato(353), - refrigerio al popolo e risparmio di mercede al principe; all'epoca di cui favelliamo adoperavansi gli istrumenti e poi si disprezzavano e lasciavano morire nella media; ai giorni nostri si usano o si disprezzano, ma si butta loro qualche brano della provincia desolata a divorare; così il lione abbandona parte della sua preda alla iena. Credono alcuni che ciò muova dall'ingentilita tirannide e da quella rilassatezza che ormai corre in andazzo appellare civiltà; ma io sostengo che nasce piuttosto dalla decadenza a cui tendono tutte le umane cose, e spero ed auguro che abbiano a ritornare i giorni avventurosi pel principe, l'età dell'oro della tirannide schietta! in cui egli poteva torsi dagli occhi un servo che aveva ben meritato dell'inferno e di lui, come usò il Valentino contro Orco Ramiro.
      Michelangiolo, in buon tempo avvertito, si cansò ricovrandosi nella casa di un suo fidato, nè poi parendogli cotesto asilo sicuro, si nascose entro il campanile di San Nicolò. Ben gli valse esser pronto, chè gli otto, il bargello e i famigli si condussero nelle sue case e su pei camini e negli agiamenti perfino esaminarono minutamente ogni luogo. Il bargello e i famigli che adesso si assottigliavano l'ingegno per arrestare i partigiani della repubblica erano quei dessi che or dianzi si sbracciavano a legare gli amorevoli del principato. Alfonso re di Castiglia costumava dire che se il Creatore lo avesse avuto per consigliere nella settimana della creazione, gli avrebbe suggerito di far certe cose assai meglio di quello che egli abbia creato; - io, che non sono re, gliene avrei proposta sol una e gli avrei detto: Signore, un giorno dovranno per colpa degli uomini o per effetto della tua maledizione comparire nel mondo commissari di polizia, bargelli, sbirri, procuratori generali, giudici criminali ed altri simili che mi prende vergogna a rammentare; del peggior limo fabbrica una specie di animali, tra il rospo lo scorpione e il serpente a sonagli, o piuttosto un miscuglio di tutti questi rettili, e fino d'ora destinati ad esercitare cotesti uffici nel mondo; distruggi quando vuoi la umana stirpe, ma non la degradare poi tanto; e fallo ancora per onor tuo, dacchè l'uomo sosterrà lui essere creato ad immagine tua; e il pensiero che un commissario di polizia, uno sbirro, un accusatore e di tal risma animali possano vantarsi simili a te non ti fa drizzare le chiome immortali sul divino capo?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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