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      - Il veleno d'ora in poi vedremo essere mezzo del tutto mediceo per ispegnere i nemici e bene spesso anche gli amici della nuova tirannide: adesso lo adoperava Clemente per liberarsi dalle molestie fraterne e amichevoli(357).
     
      Dormite voi?
      - tentando un giacente sopra un lettuccio nelle carceri del Palagio domandava sommesso un uomo che vi si era introdotto al buio, con lievi passi, senza pur si udisse il minimo cigolio della porta volgentesi sopra gli arpioni; e l'altro non mutando costa con voce fievole risponde:
      Sì, - l'ultimo sonno sopra la terra.
      A Dio non piaccia, - voi vivrete, messere Francesco.
      Chi sei? Che voce è questa? Antonio!... Dolcissimo mio cognato, anche una volta mi sarà concesso abbracciarvi! Questa è grazia che supera la speranza!
      Antonio Alberti e Francesco Carducci si tennero assai tempo stretti l'uno al seno dell'altro; e, ricuperata la favella, il Carduccio prosegue:
      I figli miei, Antonio e la moglie?
      Vivono. Ma un ferro stesso troncherà più vite... voi non andrete solo alla patria dei giusti...
      Ah! il mio cuore palpita per la patria, per loro, per te... ed anche per me; - il cielo disperda l'augurio; - la coscienza parteciperà loro virtù da sopportare... vivranno... Io, vedi, Antonio, non desidero la vita ai miei più cari..., eppure il cuore mi si spezza al pensiero che dovranno morire...
      Confortatevi, essi vivranno, e voi...?
      Ieri fui coi miei compagni condannato a morte.
      Papa Clemente, preposta la vendetta al giuramento, aveva fatto sostenere in un medesimo giorno Bernardo da Castiglione, Francesco Carduccio, Iacopo Gherardi, Luigi Soderini e Giambattista Cei, e perfino spedito da Roma la istruzione scritta di sua propria mano nel modo da praticarsi per mandare alla morte questi notabili cittadini.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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