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      Hans Verner immaginò, come altra volta avvertiva, due anime che sempre si sieno amate di santo amore nel mondo comporre un angiolo nei cieli, due anime che per amore degenerato in odio sieno costrette a cercarsi per tormentarsi; io per me penso, debbano formare giù nell'inferno un demonio.
      Giovanni procede a salti a guisa di belva che si slanci sopra la preda, - giunge alla via di Parione, - tocca la soglia della casa verso la quale s'indirizzavano i suoi passi, e non si accorge due festoni di cipresso pendere dal limitare. Deserte sono le scale; - dalla parte della cappella muove odore d'incenso e talvolta un bisbiglio di voci supplichevoli. Quivi affrettandosi, penetra nella cappella; adesso gli si presenta un molto singolare spettacolo. Sopra un letto parato di seta cremesina a frange d'oro col capo inclinato su candidissimo origliere giace una pargoletta nell'atto in che dipinse Rafaello il fanciullino Gesù il quale pare che nel sonno favelli le parole: ego dormio, sed cor meum vigilat. - Ella non dormiva però; - come i fiori che la circondavano in segno della sua purità erano stati recisi dallo stelo, così ella era caduta dalla vita; - una reliquia di bellezza le rimaneva sul volto, nel modo stesso che, sparito il sole dall'orizzonte, vi si ferma alcun poco a rallegrarlo la luce del crepuscolo. E intorno al letto composti in varie sembianze apparivano alcuni gruppi di fanciulli pallidi e silenziosi, sicchè tu gli avresti tolti per uno di quei cari bassirilievi di Lucca della Robbia dove con impenetrabile magisterio effigiò i cuori degli angioli.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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