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      A San Pietro fu rimessa la colpa di avere rinnegato il Salvatore, ma le lacrime della penitenza gli scavarono due solchi nelle guancie, - e il rinnegare è men reo del tradire. Grande fu il tuo misfatto, pure infinita si volge alla creatura la misericordia del Signore. Gli uomini non possono più assolverti, - Dio tuttavia il potrebbe. - Io ti compiango...."
      Non lesse più oltre, e con i denti e con le mani stracciò il foglio, - tanta ira lo vinse; - poi, come lo consiglia il furore, sferra un calcio alla bara, - e fiori e ceri, origliere e cadaveri manda a rifascio sossopra.
      E la cercò con l'astuzia del serpente, - ma non gli valse; - la donna aveva con raro accorgimento soppresso qualunque traccia; - in qual tomba sieno state riposte le sue ossa ignoriamo; - certo la religione avrà consolato gli ultimi anni di cotesta sconsolata, - non pertanto è facile a immaginarsi ch'ella abbia affrettato co' voti la pace del sepolcro.
      Il Bandino inferocì nella sua perfidia, ebbe un brano di popolo a divorare, - anco a lui toccò una verga per percotere i suoi concittadini. Sempre con l'offesa alla mano, la ingiuria alla bocca, egli raccolse ampio tesoro di abborrimento e si tenne beato: dovunque mostrava la sua pallida faccia non ardiva apparire il sorriso, e le parole compagnevoli od erano tronche a mezzo, o le terminavano bisbigliando; - i suoi detti amari non risparmiavano gli amici meglio dei nemici, più volte ne fremè lo stesso duca Alessandro; e se non lo uccise, ciò non avvenne per dubbio di essere tenuto ingrato, sibbene perchè si sentiva come sopraffatto dal fascino di quell'uomo tutto veleno.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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