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      - Gli uomini desiosi tengono dietro al tuo volo perchè tu rassomigli lo spirito eletto che muove alle dimore celesti, - il voto del cuore generoso, - la preghiera di anima innamorata, - e appresso te sospirano, perocchè pensino che quel gemito a te affidato possa toccare le soglie del paradiso.
      Tu, dea, conosci se i miei desiderii furono per me, - se spuntarono dalla mia testa truci, quali i serpenti da quella della Gorgone, - o se piuttosto, a mo' di raggi degni di splendere intorno alle chiome dei santi; - tu sai che io ho mai desiderato salire per le tre scale - della ipocrisia, - dell'abiezione, - e della infamia alla reggia del vituperio; - se mai mi talentò staccare dalla massa di ferro che si aggrava sul petto degli oppressi una verga onde batterne a mia posta il capo al mio fratello per fargli sapere che vivo; - se mai mi prese vaghezza stendere il cavo delle mani ebbre di cupidigia allo strettoio ove si spremono monete e sangue ai popoli - la vendemmia dei re!
      Il mio desiderio si volse a tutte le nuvole pregne del fuoco celeste onde lanciassero il fulmine sul capo, - a tutte le pietre perchè si scoppiassero sotto ai piedi degli oppressori; - avrei voluto che il mare sopra ogni flutto apportasse loro una maladizione, - una maladizione cadesse sopra di loro da ogni stilla di rugiada che emana dalle foglie, - che l'universo avesse una voce di obbrobrio per quelli che fanno piangere. - O Cristo! non troverai un'altra piscina entro la quale sanare la umanità dalla lebbra dei tiranni?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Gorgone Cristo