(273) Ab ingentibus lacertis validissimo centurione. Lo dice il Giovio nelle Storie.
      (274) Vedi la nota (b) qui appresso.
      (275) Ai traditori era costume di sfasciare una lista di cima in fondo della casa che abitavano; nell'assedio ciò fu praticato contro in casa di Baccio Valori (Varchi, Stor.)
      (276) Manni, Vita di Lapaccio da Montelupo.
      (277) Le perfectionnement moral, I. 3, sect. 2, chap. VI.
      (278) Matth, c. XI, v. 16.
      (279) Matth. c. XXVII, v. 51.
      (280) Voyeur - Collard.
      (281) Samuel., c. VIII.
      (282) V. Cousin; e più dure parole gli si risparmiano per la pietà che ebbe di provvedere in tempi anco più maligni di questi onorato sepolcro a Santorre Santarosa spento a Sfatteria presso Navarino.
      (283) Memorie del calcio fiorentino, tratte da diverse scritture e dedicate alle AA. Serenissime di Ferdinando principe di Toscana e Violante di Baviera. - Firenze, 1688.
      (284) Iliade, lib. 23.
      (285) Lib. 8.
      (286) Lettere ai Dieci del 14 ottobre, 19 dicembre et 7 marzo 1529, dove si legge: "Ne ho fatti tre capitani...; uno di questi si chiama Pietro Orlandini... et non lo crederia ricompensare a donarli un castello in modo si è portato."
      (287) Nell'Apologia di Cappucci d'Jacopo Pitti, p. 367, si legge; "Di questa fellonia ne ricevè il capitano Piero dai Medici 6 ducati il mese di provvisione (e non furono troppo!) e il Giugni se ne andò per vergogna a finire la vita in Maremma di Pisa, essendogli stato detto da Alessandro Vitelli nel palazzo dei Medici, dove egli compariva come benemerito: - Addio, messer Andrea; voi ci deste quell'Empoli.