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      Giunto a Perugia, incominciò un superbo et egregio palazzo al quale pose nome Firenzuola perchè lo faceva dei danari rubati alla Signoria et alli poveri soldati di Firenze; ma la divina giustizia non glielo lasciò vedere finito, perchè poco dopo un anno s'infermò di crudelissima malattia della quale morì come disperato: perchè appresso alla morte gli scoppiò un occhio con tanto strepito che si udì a più di 30 braccia lontano; e poco dopo gli scoppiò l'altro. Così rendè l'anima al diavolo (come si crede) andando a stare con Giuda e gli altri traditori. - Morì a Betona il 24 dicembre 1531 la vigilia di Natale, che cascò in domenica."
      Nè mancarono commozioni della natura le quali nella mente dei popoli confermarono l'opinione della grande ira di Dio che provocò sopra il suo capo cotesto scellerato; imperciocchè certo cronista perugino racconta come nella notte in cui passò il Malatesta "Vinero vente grandissime, cioè piovose, che non solo demustrò, che scoprì e tette e quante case se dimustraro verso el ditto vento, et portava le persone da locho allo altro, talchè come fu cessato, per le strade non si potia porre piè en terra, che non se calcasse el copertimo e rotto, et en quella notte venne pioggia, grandina e molte altre signale." A cui piacesse avere un saggio della dettatura del professore Vermiglioli volentieri io gli porrò qui sotto una sua nota, affinchè si soddisfaccia: "Chi si sentisse voglia di grandemente adirarsi legga la relazione della ultima infermità e della morte di Malatesta nel romanzo di D. Guerrazzi.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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