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      - Roma un dì ebbe il popolo; - a ripigliarsi Roma, giorno e notte si travaglia il popolo; - il popolo, in avvenire prossimo, si acquisterà Roma. Pertanto alla Italia adesso farebbero mestieri tre uomini, Omero, Macchiavello, ed Erodoto... il guerriero ci è.
      Omero per consolare con la luce del canto le anime di coloro i quali da tutte parti d'Italia convennero a Roma a fare la prova con documenti di sangue, che la Città eterna è patrimonio degl'italiani.
      Macchiavello per insegnare con quali modi i popoli caduti ritornino in fiore, e come i deboli devano adoperare per rifarsi gagliardi; - e più ancora chiarire le menti, che ogni disagio deva sopportarsi a patto di costituirci nazione. Se il Demonio, o volesse, o potesse venire al mondo per istrascinare nel suo inferno Papa, e Borbone, e di ogni risma stranieri, ben venga il Demonio; noi lo saluteremo: Demonio I rè d'Italia; purchè venga armato di ferro, e di fuoco. -
      Erodoto, il fortunato, il quale poichè la Italia andrà famosa di battaglie come quelle di Maratona, di Platea, delle Termopili, di Salamina, e di Mycale, potrà sotto la ispirazione delle Muse dettarne la Storia, e leggerla al popolo fatto per entusiasmo divino nelle Olimpiadi e nelle Panatenee nostre.
      Le storie dei grandi gesti scritte dal popolo, solo la Immortalità accetta e ripone dentro i suoi archivi; dalle altre, dettate da gente di corte e venduta, ella ritira le mani come da cosa immonda. -
      Ora in Italia dov'è Omero? Dove Macchiavello? In qual terra nacque Erodoto?


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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