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      Di fatti, nei tempi eroici e nei barbarici la espiazione del delitto importava molto all'offeso, ed alla famiglia di lui, al pubblico poco; oggi procede il contrario: e poichč i delitti si componevano allora con danari, di cui la voce pił tardi si fa sentire nei petti mortali gagliarda sopra quella del sangue, premeva salvare il colpevole dai primi bollori dell'offeso, dove il grido del sangue supera quello dell'interesse. Anco sulla consegna dei rei, riparati in paesi stranieri, si pendeva incerti se la si dovesse ributtare, ovvero promovere; nč questo in tempi lontani, bensģ pure ieri, nč da ingegni vulgari, al contrario eccellentissimi; a mo' di esempio dal Beccaria: e ciņ perchč non reggevano da per tutto miti le leggi, nč sicuri ci si formavano i giudicati; ai tempi che corrono, se la libertą non fece troppi avanzi, e se la giustizia politica brancola sempre per acciuffare, per quanto poi spetta l'amministrazione della giustizia nei delitti comuni tra stato e stato, poco divario occorre; e quando fie abolita la pena di morte screzio, a mio credere, non ce ne sarą veruno.
      Oggi, finalmente, acconsentendo a sensi civili sentiamo quanto sia indegno, che speri asilo nel tempio colui, il quale lacerņ truculento i precetti del Dio che si adora lą dentro; ovvero nella dimora dell'oratore, o negli stati del principe, cui ha da correre l'obbligo di operare in guisa che ogni parte di mondo vada immune da delitti. Solo dall'obbligo della consegna si escludono gli accusati e i condannati per colpe politiche; e questo io reputo ingenua confessione dei governi che nelle faccende di stato o non sanno, o non vogliono praticare giustizia.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Beccaria Dio