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      Per questo caso tu patisci gli strappi del vecchio, e non ti approfittano i rammendi del nuovo. Adesso la rivoluzione a mo' del bronzo, squagliato per fondere il Perseo, che Benvenuto Cellini lasciava improvvido in balìa altrui, ha fatto migliaccio(28), e si chiede virtù più che umana a farlo liquefare; poichè quando potevamo non volevamo, adesso ci tocca a volere come potremo, se pure è volere quello che la necessità ci pone quasi giogo sul collo.
      Quando gli stati o per volontà propria, o per forza altrui operano rivoluzione o trasformazione patiscono scompiglio più o meno intenso, tuttavia sempre molesto. Chi va a prova di forza si cava meglio d'impiccio, almanco pel momento, però che detti la legge sopra la punta delle baionette. Le sono cose, le quali si devono dire, che la piaggeria al popolo, codarda quanto quella, che usiamo verso i re, torna agli stati più funesta assai: i Tedeschi invasori incutendo paura radunavano più agevolmente moneta, che non poterono i nostri Reggitori quantunque santissimi. Corrotti siamo fino al midollo, e con la perpetua iattanza di civiltà veliamo la putrefazione nostra a mo', che si usa coprire col tappeto di velluto ricamato di oro il cadavere quando si porta al camposanto; non l'amore di Patria, bensì il terrore del bastone straniero fabbrica la chiave onde si aprono gli scrigni di questo immenso ghetto, che la gente moderata appella Italia.
      Ai Rettori delle rivoluzioni volontarie fanno mestieri sagacia grande, e virtù: importa ch'ei procedano lieve, lieve, che le carni sono scoperte e per poco s'infiammano, ed io ho creduto sempre, e tuttavia credo, che le regole generali, e le teorie della scienza sul principio delle rivoluzioni non approdino, anzi nocciano, e molto: a guidare gli esordii delle rivoluzioni, per mio avviso, si desiderano uomini ricchi di partiti; i quali nella moltitudine delle contingenze o varie, o discordi, o contrarie si schermiscano con rimedii empirici, sempre mirando a disporre la materia così, che un giorno accolga volonterosa l'ordinamento scientifico.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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