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      E prima di dare, tirando un frego sul passato, vorremmo essere sicuri, che di ora in poi non ci si facessero mangerie come rescriveva Cosimo dei Medici allorchè stanziava i trecento scudi pel restauro del bagno di Montecatini(34). Ancora parrebbe giusto, che le bocche inutili si cacciassero via, dacchè se lice cacciarle dalle città assediate dalle armi non ci biasimeranno se lo facciamo noi assediati dai debiti. Oltre le bocche inutili le bocche indegnamente fameliche si hanno a sfrattare; e chi tira paga, provvisto secondo la condizione ai bisogni suoi e della famiglia, la lasci anch'egli per un'anno alla Patria. - A questo modo raduneremo danaro e subito. Le sono fisime queste, ci schiamazzano dietro, ma tutto ciò, che minaccia l'interesse acquistato, o lo interesse in procinto di conseguirsi dai conservatori chiamasi fantasia, e peggio, nè si contentano a parole, bensì lo lacerano coi fatti: quale impresa onorata cotesti uomini perduti non vituperarono delirio prima dello esito? E riuscita qual'è la impresa di cui non si approfittarono? L'aquila imperiale, il leone repubblicano capitati nelle loro mani, mantrugia mantrugia, tramutarono in pollo, e in capretto per arrostirli poi; e col sangue dei martiri li spruzzarono, affinchè riuscissero più saporosi a mangiarli. A fine di pasto propinarono ai pazzi sublimi defunti per avventarsi più rabbiosi sopra i viventi, finchè a posta loro non fossero morti vincendo nuova pietanza per essi. - Perchè ci lodino, la nostra sorte vuol'essere quella di Epaminonda a Mantinea, vincere la battaglia per loro e poi morire.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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