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      - Allora e' converrà, che taluno si voti alla salute della Patria. Lo assista Dio secondo i meriti suoi, e le benedizioni le quali, fino da oggi, noi gli mandiamo dal cuore: dove (e a pur pensarlo ci tronca lo affanno) fosse nei fati, che ogni sforzo abbia a riuscire invano a lui, e a noi desideriamo la morte; - perchè è amaro, oh! è amaro dopo tanto alito di speranza lasciare scritto per epitaffio da apporsi sopra la tomba: cercando Patria e Libertà sono morto "schiavo(43)."
      Intanto pongo per debito qui le parole del deputato Saracco uomo temperatissimo, e non avverso al Ministero: "avete voi pensato, che per entrare in lizza liberamente non a rimorchio di estranea potenza, e sostenere l'urto di tanti nemici i quali ci disputeranno questo sacro suolo d'Italia ci vuole danaro, e molto danaro? Eppure, ch'io mi sappia, danaro noi non abbiamo, all'opposto siamo scoperti di oltre 500 milioni, però che sarebbe chimera grande immaginare alla vigilia della guerra la possibilità di vendere beni demaniali, e mettere in circolazione Buoni del Tesoro. - Al primo rumore di guerra i forzieri si aprono di preferenza alle grandi potenze le quali in simili casi ricorrono al pubblico credito. - In così grave condizione di cose non si farebbe atto di accorgimento pratico pigliare fino da oggi le provvidenze opportune onde il giorno della prova non si converta in giorno di sventura per la Patria(44)?"
      Dal discorso del Ministro, in aumento di ciò che sono venuto a mano a mano allegando, si cavano lo seguenti proposizioni.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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