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      E la cattedrale di Torino o non vi pare ella una trappola tesa dalla religione per chiappare i topi miscredenti? Torino egemonico per arti in Italia con quel palazzo regio ameno quanto lo Spielberg villeggiatura allestita per gl'Italiani dalla nostra amica Austria! Con quel giardino dilettoso a vedersi così, che presso al quale perde il pregio di bellezza lo stradone dei pioppi che da Pisa mette al Gombo in foce di Arno! D'incanto passando in incanto, ecco il palazzo Madama congerie immaginata da Belzebub l'ultimo giorno di carnevale; lì prigioni, lì apparitori, lì littori (lo dico alla romana), lì guardioli, lì assessori di polizia, lì tormentatori, e tormentati, lì specola per contemplare le stelle, lì pinacoteca, lì senatori, lì fossati, dove si coltivano cavoli, o vuoi fiori, o vuoi cappucci. Sì signori; in piazza Castello, allato al palagio dei ministri, intorno all'aula dei senatori, e di tutte le altre degne persone ricordate qui sopra crescono all'ombra dell'aquila sabauda cavoli fiori, o vuoi cappucci. Certo bell'umore, a cui io notava il fatto tutto tremante, mi rispose: - che aveva torto a farne le stimate; ammirassi al contrario la previdenza piemontese, la quale considerando di avere a surrogare via via i senatori defunti se n'era allestito un semenzaio sotto casa. - Così il Piemontese bizzarro; ma
      io protestai rimbeccando subito la insinuazione irriverente, dacchè è certo, che dei Senatori, come diceva lui, in Senato non ce ne ha che tre quarti, tutto al più quattro quinti, mentre gli altri la sanno lunga, e la sanno contare.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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