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      rispondeva:
      Scipione sta bene, e vi saluta." Indi a breve moriva. - E moriva Trasea Peto, ed altro non potendo, col sangue grondante dalle aperte vene propinava a Giove liberatore.
      Qua in Roma studia la faccia multiforme della tirannide, onde altra mai non possa più abbindolarti, e di ora in poi capitandotene in mano qualcheduna delle nuove tu possa, dopo brancicatola alquanto, dire: "il vivagno v'è ricucito di fresco, ma il panno è antico."
      Augusto rappresenta la tirannide che s'instilla nel popolo come raggio di sole blando, e inevitabile; le dà sembianza di legge, l'orna con lo splendore delle lettere, la rende gioconda di agiatezza e di comodi; trova Roma di mattoni la lascia di marmo; ed anco ai dì nostri la tirannide, giusta il detto della Scrittura, s'industria ingrassarti il cuore, onde non ci entri, o ci esca senso di dignità. Finchè non si recarono a tedio i lari pudibondi, e lo studio della spola e dell'ago crebbe la gloria delle donne latine che partorirono gli Scipioni, e i Gracchi; adesso predicano il lusso necessità degli umani consorzi, e piglia la più pericolosa di tutte le facce, quella della scienza, con inane consiglio, a parere mio, dacchè solo, che tu distingua se le ampliate comodità si affanno ai bisogni veri della vita procurando più ferma salute, o giorni meno duri, e tu accettale in casa come ospiti amiche; se poi per assillare il genio vanitoso delle femmine, o la obliqua irrequietudine dei figli, o la tua stessa superbia chiudi loro la porta in faccia; meglio sarebbe tu l'aprissi alla volpe.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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