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      Parliamo di Roma sacerdotale, e poichè il Papa si vanta rappresentante in terra del principio di ogni giustizia, ch'è Dio, miriamo un po' qual diritto egli possieda, come ai diritti altrui chini la fronte, e se Dio possa manifestarsi alle sue creature per via di così indegna, o scellerata, o stupida cosa come fu la maggior parte dei pontefici romani. Tanti già favellarono su questo argomento, che potrà parere per avventura soverchio; e parrà male per due ragioni; la prima delle quali consiste in questo, che ogni uomo considera i medesimi fatti con modo suo proprio, accadendo nella speculazione quello, che succede nella visione degli enti fisici; ed abbine esempio nelle forme diverse, che gli alunni ricavano da uno stesso modello nelle scuole del disegno; onde ti senti quasi per mano condotto a sempre nuovo, ed inaspettato ordine di pensieri; la seconda ragione poi è quest'altra: che l'errore ti casca come macchia d'inchiostro su l'anima, e per poca stilla ch'ei sia ci vogliono brocche di acqua per isbrattarlo.
      Il Conte di Cavour intorno a Roma manifestò due concetti, uno dei quali, per opinione mia, si ha da reputare buono, e l'altro no. Buono quello di combattere la Chiesa romana più con le armi della ragione, che con le armi di ferro; e forse era meglio dire, dovercisi adoperare ambedue, però con questo intento, che la potestà temporale intorno intorno segata dalla dottrina caschi al primo tocco, come la porta santa sotto il colpo leggerissimo del martello del Papa. Chi poi crede che si possa movere guerra efficace alla potestà temporale lasciando incolume la spirituale, non se ne intende, perchè con questo Roma ripiglierà la prima a tempo ed a luogo; già lo fece una volta e non si capisce perchè non l'avesse a fare da capo; se il ragnatelo rifabbrica la sua rete sette volte, la Chiesa tornerà a tramarla per lo manco settanta volte sette; nè tu spera col Sacerdote pace sicura mai se prima la sua usurpata potestà temporale non cessi, e la spirituale non si rimondi da ogni mescolatura di faccende terrene.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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