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      - Il prete pertanto presume saperne più di Cristo, e mentre da per tutto il tempo logora o corrompe, a Roma poi conserva anzi migliora. Ancora, vuolsi domandare, perchè accaddero le modificazioni di cui favellate? Perchè, dice il Papista, secondo il costume degli uomini, e le qualità dei tempi egli è mestieri mutare. - Tu parli di oro; ma se questa tua gerarchia si governa co' tempi, il tempo muta e non si ferma mai, onde nel modo che necessità ti strinse un giorno a cambiare potrebbe coartarti la quarta volta e la quinta; che se presumi sostenere come ormai lo edifizio essendo compito veruno abbia da toccarlo più, io ti avverto che le tue parole ti condannano, imperciocchè questa presente unità cattolica tu non l'affermi ordinata da Cristo, nè ottima in sè, sibbene partorita dalla necessità, e dal degenerare che fecero i cristiani dalla eccellenza antica; insomma buona come rimedio tenuto caro finchè il morbo dura: certamente quando giaci infermo tu bevi olio di ricini, ma ricuperato che abbi la salute già non credo che a mensa tu ti mesca olio di ricini, anzichè vino, e quello a questo tu preferisca. Peggio se il Papista pretendesse la ultima unità opera di Dio, le precedenti degli uomini; conciossiachè si abbia a credere più opera sua quella, che gli uscì dalle mani, e che fatta dagli Apostoli tuttavia spirava l'alito che ci soffiava con le sue labbra divine, che non l'altra fabbricata tardi dai sacerdoti presi pel collo, com'essi dicono, dalla necessità. - Finalmente Tertulliano, e gli altri padri della Chiesa danno di frego alla dottrina della Curia Romana con la solenne sentenza: "Quello soltanto è verità, ed è cattolico che prima fu stabilito; eresia quanto si diparte da lui.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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