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      Stefano I in certa questione intorno al battesimo amministrato dagli eretici si chiarisce avverso alla dottrina di San Cipriano vescovo di Cartagine, il quale confutandolo lo taccia di leggerino, di gaglioffo, e di cocciuto presontuoso; e San Firmiliano vescovo di Cesarea ribadisce il chiodo scrivendo al medesimo Papa: "essere universalmente biasimate la stupidità, l'arroganza e in modo speciale il difetto di carità in lui, che sè estima erede di S. Pietro, mentre egli lo giudica il pericolosissimo fra gli eretici." E' pare che questo Papa non avesse troppo fortuna co' santi.
      La parola clero viene dal greco, e significa sorte, che è quanto dire i sacerdoti sortiti al servizio dello altare tutti si consacrino a quello lasciando addietro ogni cura mondana; pari ai leviti d'Isdraele si contentino delle decime, e delle oblazioni. - La tonsura poi denota la renunzia ad ogni cosa temporale: tutto si poneva in comunella tra i cristiani, ed anco dopochè i sacerdoti per munificenza di Costantino imperatore possederono terre, e casamenti per lungo tempo ebbero le sostanze comuni: le divisero in seguito. I vescovi eleggeva il popolo; parecchi fra loro vissero del lavoro delle proprie mani, e fu cosa degna; oggi si aborrisce parendo, che Cristo si degradi ad essere trattato da mani che il lavoro santificò, come se egli stesso con l'opera sua non sovvenisse al padre fabbro: servi dei servi di Dio non si dicevano quei primi sacerdoti, ma erano: loro intento procurare il bene meno del singolo, e di una classe, quanto della intera comunità. - Veramente San Paolo insegna, che gli anziani, o vuoi preti (che appunto prete suona anziano) quando fanno bene, e faticano nella parola e nella dottrina devano reputarsi degni "di doppio onore(90)"; ma avverte altresì: "quando abbiamo vitto, e vestito contentiamoci(91)." E queste, nota San Girolamo, erano appunto tutte le ricchezze dei Cristiani.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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