Pagina (248/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Può addirittura affermarsi che San Pietro non ci entrava per nulla, e così anco credè Sergio, il quale postosi davanti a Filippo gli disse:
      che se non si riduceva al suo monastero e subito, guai a lui!" E l'altro mogio mogio rifece i passi verso il convento e più non parve fuori; allora dopo un gran tramestio fu eletto Papa Stefano siciliano figliuolo di Olivio, il quale cominciava a dimostrarsi vicario di Cristo strappando gli occhi e la lingua a Teodoro vescovo fautore di Costantino, e poi lasciandolo morire di fame e di sete nel monastero del monte Scauro; anco a Passivo svelse gli occhi; gli occhi e la lingua a Gracilis tribuno di Alatri amico al Papa deposto; Valdiperto sacerdote, che aveva messo su prete Filippo a farsi avanti pel papato, ebbe a scontare la colpa con la perdita della lingua, e degli occhi. Nè Costantino stesso la passò più liscia; a lui pure strapparono gli occhi, e moribondo per l'orrendo strazio lasciarono a rotolarsi nel sangue nella pubblica via. Il Fleury nella storia ecclesiastica ci assicura che questo Papa dabbene era stato in certa guisa alunno di Papa Gregorio III; se lo avesse avuto in delizia il carnefice che mai di peggio egli avria potuto commettere?
      In Francia a Pipino succedono i figliuoli Carlo, che poi fu detto magno, e Carlomanno. Stefano chiede a Desiderio le città promesse, e questi gli fa capire che innanzi di avere si ammannisca a rendere; allora Stefano si volta da capo in Francia, ma quinci tira un vento, che arruffa ogni suo concetto, imperciocchè i nuovi re, come suole, procedessero tra loro piuttosto avversi che emuli: affermano, che Desiderio facendo fuoco nell'orcio attendesse a mettere male fra loro e sarà, chè certo Desiderio stinco di santo non era; Bertrada madre, pensosa del presente, e spaventata del peggio si adopra ad accordare gli animi per via di maritaggi; abbia Ermengarda, figlia a Desiderio, Carlomagno sposa, e Adelchi, figlio di Desiderio, conduca in moglie Gisla sorella di Carlomagno; Papa Stefano puntando a mandare a monte ogni cosa notava simili nozze opera del demonio; contennenda e vile la stirpe langobarda, indegna imparentarsi con la illustre casa di Francia, odiosi a Dio i connubi con gente straniera male invocando la legge mosaica regolatrice della Chiesa di Cristo; e poi, egli aggiungeva, è celibe Carlomagno, ovvero vedovo? non è detto: che quello che Dio congiunse non deva separare l'uomo?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





San Pietro Sergio Filippo Papa Stefano Olivio Cristo Teodoro Costantino Scauro Passivo Gracilis Alatri Papa Valdiperto Filippo Costantino Fleury Papa Papa Gregorio III Francia Pipino Carlo Carlomanno Desiderio Stefano Francia Desiderio Desiderio Bertrada Ermengarda Desiderio Carlomagno Adelchi Desiderio Gisla Carlomagno Papa Stefano Francia Dio Chiesa Cristo Carlomagno Dio