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      22; dello argento non si parla nè manco. Il Papa si genuflesse una volta onde altri gli s'inginocchiasse sempre; vendicò la umiliazione di essersi prostrato ai piedi altrui col costringere gli altri a baciare i suoi. Su questo fatto più tardi aggiungeremo parole; intanto mira sotto il piviale del Papa coprirsi la usurpazione di uno zio delle sostanze degli orfani nipoti, e la ribellione di un prete contro il suo legittimo principe. La Chiesa esaltò fino al cielo Carlomagno, anco lui ebbe nome di vescovo dei vescovi; morto lo scrisse sopra l'albo dei santi; vagliamolo, e miriamo un po' che rimanga di lui dinanzi la storia; egli persecutore del suo sangue, ladro, forse assassino dei proprii nipoti(118): sotto pretesto d'infermità rimanda a vituperio Ermengarda; e ch'ei fosse mendace lo manifesta Adelardo suo cugino germano, il quale sdegnato del ripudio della innocente Ermengarda, e mal patendo vedersi dinanzi agli occhi un'adultero imperiale si ridusse frate nel monastero delle Gorbie(119): rotto alle libidini così, che non pago di quattro mogli traeva seco anco quattro concubine: che più? Lo dico, o lo taccio?
      Lo dirò perchè vie più la gente apprenda che pelo abbia vestito sempre il prete di Roma; correva fama nella sua propria corte ch'egli con incestuosi concubiti si mescolasse con le proprie figliuole; che da lui si dilungassero non pativa, qualunque partito di nozze respingeva, e perchè non le pigliasse il tedio con infame connivenza tollerava che di ogni sozzura si contaminassero.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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