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      Ed aggiungeva per ultimo:
      il Papa non ci darà mai ad intendere, che ce ne andremo allo inferno se respingiamo il re ch'ei ci vorrebbe imporre sopra la terra." Ma il Papa vie più s'intorava, e ribellava il vescovo di Laon contro Carlo suo zio, nè, secondo il costume, osservando regola o misura il proprio figliuolo gli aizzava contro; a questo modo infranti i vincoli che la natura e Dio posero tra gli uomini di un tratto il Papa si volge blando allo scomunicato e si profferisce pronto a riconoscerlo imperatore. Donde la causa della stupenda voltabilità? Luigi II cadeva infermo di male di morte; niente più Adriano aveva a sperare da lui; tutto a temere da Carlo: qui il panno mostrava la corda; di Cristo non già, di Mammone vicario il Papa.
      Il fine a cui mira questo epitome delle usurpazioni ecclesiastiche non desidera la storia di Giovanni VIII, che per danaro incorona Carlo il Calvo imperatore; non delle guerre tra Carlo e Carlomanno figliuolo di Luigi il germanico; non delle violenze esercitate dal Papa a' danni della stirpe di Carlomagno benefattore dei preti; e non delle troppo più maligne insidie di lui; solo avverti come Giovanni, mentre atterrito dalle armi di Carlomanno lascia a precipizio Roma per ripararsi a Troyes, e colà raccolto un Concilio promuove la dottrina del primato del Papa, e dei vescovi sopra tutti i principi della terra, con supplicazioni raumilia Carlomanno, ed ottiene da lui l'ufficio di vicario imperiale nella Lombardia. Passano parecchi Papi senza infamia; unico vanto; viene Formoso scelleratissimo, il quale oltre i Saraceni chiamò in Italia Arnolfo alemanno per contrapporlo a Berengario; dopo morto, i suoi nemici ne cavano dallo avello il cadavere, e spogliatolo dello ammanto pontificio, e mutilato delle dita lo precipitano nel Tevere, donde lo estrae Gregorio IX, e lo restituisce alla cristiana sepoltura.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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