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      - Ora la Chiesa cattolica doveva mettersi sul confine dello infinito se pure desiderava durare, e posto che qualche spirito temerario avesse voluto allora spingersi oltre, dopo dolente errore in mezzo a regioni per soverchia luce fatte tenebrose saria tornato a pigliare conforto, e a cercare pace nel suo seno; imperciocchè noi usi a non vedere fattura senza fattore troppo più ci affatichiamo a negare, che a confessare Dio; ma come, dove esista, e le ragioni della sua esistenza alla debolezza dello intelletto nostro non è dato comprendere. Ma poichè la Chiesa cattolica ha posto il suo termine nel materiale, e nel finito forza è, che da ogni lato l'onda dei tempi la soverchi; poco importa, ch'ella perfidii a proseguire anco lo spirituale, chè ormai lo interesse terreno le ha tolto il credito, ed ella non può bastare all'anima: la rete mistica dello apostolo si è convertita in una brava e vera rete da pescare pesci, e arrostirli; nel naufragio del cattolicesimo la fede di Cristo, io per me giudico, che si salverà: forse egli è appunto per questo, ch'egli le insegnava di restare a galla. -
      Lasciando i presagi, e tornando alle considerazioni dei tempi succedentisi, ecco come lo stravincere nocque al Papa; per cui stava di mezzo, opprimendo troppo lo impero, e' fu piuttosto necessità che scelta appoggiarsi sul pontificato; ma quando conseguita potenza lo provarono due cotanti più grave dello impero gli si voltarono contra: di fatti al berroviere in terra egli aggiunse san Michele, tipo vero di giandarme in paradiso; di quà fuoco di stipa, di là fuoco d'inferno; da un lato agguantava il pane del corpo, dall'altro rapiva la salute dell'anima: ma soprattutto quanto a quattrini senza pari il prete per farti la barba, e il contrappelo.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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