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      Gregorio dopo abusato le cose divine, spinto i popoli italiani a guerra fratricida, da capo offerto dare la Patria in balìa dello straniero muore; ma non con lui muore il Papato.
      Già dissi il Papato immondo boa che traversa i secoli; di fatti a Gregorio essendo, dopo il subito scomparire di Celestino IV, succeduto Innocenzio IV, questi di amico che era a Federigo gli si volta nemico, e, come più astuto, più implacabile di tutti; costui rinfocola la Crociata già bandita da Gregorio; Francescani e Domenicani sguinzaglia contro Federigo; gli tramano insidie, sottosopra gli cacciano lo impero infatigati, innumerevoli come le formiche: convocato il Concilio a Lione vi narra dei Tartari invasori della Moscovia, della Pollonia, e della Ungheria, dei Mongolli minaccianti la Europa, dei Carasmiani oppressori di terra santa, lo impero latino ridotto alle mura di Costantinopoli, e con fronte di bronzo tutti questi mali riversa sopra Federigo; Piero delle Vigne, e Taddeo da Sessa difendendolo invano, dal Concilio si depone e si scomunica lo imperatore, il quale sia per gli anni, e l'ira, e i pensieri torbidi di vendetta travagliato cessa. Non mai vita di figlio fu salutata così caramente come la morte di Federigo da Innocenzo, che già stende le mani rapaci sopra il reame di Sicilia: chi lo parava? Manfredi debole, e senza seguito; ma fra la mano e il frutto venne a mettersi Corrado figliuolo di Federigo: se il Prete riardesse di rabbia sel pensi chi sa quanta l'avidità sacerdotale, o l'ira che suscita l'ostacolo impreveduto, e la impotenza di rifarsi da capo: poichè pertanto il Papa venuto al verde per sè non poteva prendere si arrovella a cacciarne Corrado vicino trapotente, ed offeso, e tu lo vedi andare in volta, ed offerire la corona che gli scappava di mano al fratello, al figlio di Enrico III d'Inghilterra, e a Carlo fratello del re di Francia; allo improvviso Corrado muore; allora Manfredi raccomanda al Papa il nipote Corradino; padre gli sia, e protettore; Innocenzo muove come saetta volante a Napoli a fare da padre come costumano i preti: domina più che signore tiranno e insacca più che padrone predone; Manfredi custodito quasi prigioniero si salva ed allestisce armi ed armati per combattere il Papa, il quale adesso sentendosi in fine di vita i congiunti lacrimanti intorno al letto rampogna così: "perchè piangete voi altri?


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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