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      Ignoro se l'esito superasse il presagio: fatto sta, che la Compagnia di Gesù salita a tanto incremento abbisognò di riforma; da prima ella conobbe due classi professi, e novizi; i professi insegnavano; ma essendosi obbligato per voto a impedire in ogni tempo, ed in qualunque luogo missioni, secondo la volontà del Papa, ei fu mestieri creare una classe stanziale di maestri, e questo Ignazio fece instituendo i Coadiutori spirituali: ancora, i professi avevano a campare di elemosina, ma con sussidi raccattati, per così dire, a balzello male si ponno tenere in piedi collegi, onde, riformando, fu detto potessero i collegi possedere beni, ed una quarta parte di Gesuiti col titolo di Coadiutori laici venne instituita per amministrarli come altresì per provvedere alle necessità della vita esterna. - Ciò quanto alla forma; circa la sostanza la Compagnia si propose non già torre l'anima ai suoi alunni, ma sì plasticarla in guisa che non sentisse, non pensasse, nè palpitasse per altro, che per lei; l'amore di famiglia considerò peccato carnale, e fu lodato Luigi Gonzaga perchè favellando a sua madre non le levò mai gli occhi in faccia, nè di minore encomio proseguirono il Fabro, il quale dopo molti anni recandosi in patria non ci si fermò neppure una notte; il retaggio paterno doveva distribuirsi ai poveri prima di entrare nella Compagnia, non già abbandonarsi ai parenti; più tardi le più ree, e sozze colpe commisero per grancire beni a qualsivoglia ragione: lettere non si ricevono nè si spediscono se prima non sieno lette dai superiori; nè basta, poichè tra i Gesuiti l'uomo vuolsi ridurre in mano al Superiore come un cadavere, o meglio come un bastone da viaggio; così egli ha da conoscere l'intimo dell'animo suo mediante la confessione: a questo sembra mettano ostacolo due cose, la prima che il Superiore non può confessare tutti, e se altri li confessa, deve per religione tenersi il confessato segreto: per così poco non si smarriscono i Gesuiti: odano, assolvano, e conservino segrete le confessioni nei casi ordinari i professi, ma i casi riservati deferiscansi al Superiore; ed ecco come questi viene a conoscere regolarmente quanto gli piace e gli giova.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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