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      Aggiungono, che il ragazzo di giorno in giorno viepiù gli entrò in grazia, non senza taccia di turpe amore; per la quale cosa persuase il suo fratello Baldovino ad adottarselo per figliuolo, gli diè maestri di lettere, lo provvide del prevostato della Chiesa di Piacenza, se lo condusse a Trento, dove infermatosi per consiglio dei medici lo mandò a Verona a pigliare aria; e quando risanato annunziò al Cardinale il suo ritorno a Trento, questi sotto colore di recarsi a diporto fuori della città condusse seco ad incontrarlo una caterva di prelati quasi a testimonio delle stemperate carezze con le quali lo accolse. Il Papa poi a giustificare cotesta sua insania afferma amare il giovane perchè gli avessero presagito gli astrologhi, che alla buona ventura di lui andava legata la sua. - Migliori ricerche oggi ci certificano, che il Cardinale Giammaria impregnasse la moglie di un bombardiere della rocca di Forlì, che a suo tempo partoriva questo fanciullo,il quale dal padre vero derelitto, dal putativo dispettato fuggì di casa furfantando, e accattando per diverse ville finchè il caso non lo fece cascare nelle scuderie del padre Cardinale allora legato a Bologna, dove dopo diversi casi riconosciutolo gli pose soverchio affetto come troppo poco gliene aveva portato prima, a sè ed a lui nocendo con gli eccessi insensati. Certo questa notizia non lava la memoria di Giulio III, pure lo salva da maggiore infamia; e per un Papa ordinariamente la minore vergogna pare quasi lode. Di questo Cardinale chiamato, per ispreto, scimmia, avremo a ragionare più tardi.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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