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      - Paolo voleva maledire e privare delli regni re Filippo, e l'averia fatto, vinto da questo sdegno, se non fosse stato consigliato altrimenti, ed egli lo consigliò in queste ed in altre, che contro il Caraffa si vanno udendo ogni dì querele delle più brutte cose del mondo. Sapete quello, che fece in Venezia la settimana santa? Ha fatto fare tanti omicidi per danari, tanti stupri, tante violenze, e per quella povera giovane di Mazzarini, che si godeva, fece ammazzare quel povero giovane; e tante tirannie ha usate, che non si ppoteva più sopportare. Il cardinale di Napoli ha rubato nella morte di papa Paolo più di 100,000 seudi, e le gioie, e le scritture, e nell'amministrazione ha menato le mani; si è fatto fare una donazione falsa e bolle false per dare benefizi, e cose simili. Il duca di Palliano oltre tante violenze espresse ed iniquità... complice, e consapevole di tante scelleratezze ha poi ammazzato... un suo nipote, e la moglie con un figliuolo in corpo, ed altre cose da non potere sopportare."
      Ora ad escusazione del duca di Palliano io non dirò, che la moglie sua avesse adulterato con Marcello Capece, e nè manco, che di cotesta maniera vendette assai comunemente a quei tempi costumasse; noto solo che di bene altre più grosse ne aveva perdonato Roma, e non pure fatte, ma ed anco da farsi. Noto altresì, e meco l'Adriani, che il Papa ardeva arricchire i suoi nipoti Borromei con le spoglie dei Caraffa, e voltare a loro le pensioni, che questi godevano per la parte di Spagna; aggiungo, che Filippo Secondo covava odio antico contro i Caraffa, e l'odio suo spengeva lento come il veleno, o subito come il pugnale, ma inevitabile sempre.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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