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      Insomma al pari di Paolo IV in tutto impetuoso, eccessivo, e senza un briciolo di prudenza; onde il sagace Tiepolo riferendo di lui al senato di Venezia dice: "spesse volte nel dare rimedio a qualche disordine incorre in altro maggiore, procedendo massimamente per via degli estremi:" Chi ha vaghezza di conoscere più addentro di lui può leggere il suo catechismo catolico romano; a me non è concesso metterne quì nè anco uno estratto; chi si piglierà lo studio di confrontarlo col Sillabo di Pio IX toccherà con mano se sia vero quanto più volte affermai, che i Papi sono tutti un Papa; gli screzi non contano; per portare acqua al suo mulino essi si rassomigliano come uovo con uovo.
      Fuori di casa due cotanti peggio: quasi avesse bisogno di sprone stava li col pungolo addosso a Filippo II demonio meridionale, perchè s'imbrodolasse di sangue; nè rifiniva assillare quell'altro immane uomo il duca di Alva: non tregua, nè pace, nè misericordia, nel sangue si affoghi l'eresia; egli somministrerà armi e danari: se ce ne fosse mestieri apprendetelo da questo; certo frate agostiniano Lorenzo di Villacancio tra le altre cose consigliava Filippo: a tuffare la spada nel sangue degli eretici, se pure non teme, che il sangue di Gesù Cristo non gli si rovescii sopra la testa.... Il santo re David bandì dal suo cuore ogni misericordia verso i nemici di Dio; li percosse tutti, ad uomini non badò nè a donne, ai fanciulli infranse il capo alla parete. Moisè ed Aronne in un giorno solo sterminarono tre mila Israeliti dei cattivi, e fu un bel ratto; un angiolo, e questo è anco più bello, in una notte trucidò 60 mila nemici del Dio vivente.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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