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      Impedita la libertà di commercio da questo Papa ignorante Ancona decadde per risorgere mai più; dalle economie manomesse nacque perturbamento nell'amministrazione, si rinfocolarono le parti, e procedendo di male in peggio da prima le furono soperchierie, e subito dopo omicidi, assassinamenti, e di ogni maniera immanità. A torme furono visti masnadieri scorrazzare la Campagna, e le Marche, gli assoluti dai Tribunali sovente essi condannavano e finivano; i dannati all'opposto assolvevano, e allora assalito il carcere ne li traevano fuori. Li conducevano uomini nobili, e prestanti nella milizia, un Piccolomini principe di Amalfi, un Malatesta, uno Sciarra od altri di minor fama. Il Papa spediva uno esercito sotto la condotta del suo figliuolo Giacomo, con facoltà da disgradarne le moderne russe in Polonia, ma non fece frutto, e ciò perchè essendosi egli alienati con le sue improntitudini gli animi del re di Spagna, del Senato Veneziano, del Granduca di Toscana, del Duca di Ferrara, insomma di tutti, questi si pigliavano diletto a dispettarlo, offerendo asilo nei propri Stati ai rifuggiti; nè per cosa al mondo consentendo a restituirli. E' fu mestieri ch'ei concedesse perdono al Piccolomini; dicono, che leggendo l'indice dei misfatti ch'egli ebbe a perdonare, lasciasse cascarsi dalle mani il foglio come vinto da ribrezzo, ma gli toccò a provare peggio, e fu (io lo dirò con le parole della relazione dell'oratore veneto Priuli) che monsignore Odescalco avendo ottenuto si rendesse certo prigione al prete Guercino famoso masnadiere conosciuto col nome di Re della campagna tanto con questo mezzo gli divenne amico, "che si è fatto suo procuratore per impetrare la liberatione sua dal Pontefice, la quale era ordinata assolvendolo sua Santità da 44 omicidi commessi.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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