Pagina (536/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Avvertiti i Dieci come certo parroco si fosse vantato bandire la mattina di poi la scomunica, notte tempo gli fecero rizzare le forche dinanzi alla Canonica, e bastò; al Vicario di Padova, il quale interrogato dal Provveditore, che cosa intendesse praticare circa la pubblicazione della scomunica, rispose: "io farò quello, che lo Spirito Santo m'ispirerà." Il medesimo soggiunse: "reverendissimo ci pensi due volte, perchè io so di certo che i Dieci hanno risoluto impiccare qualunque prete a cui lo Spirito Santo inspirasse la pubblicazione." Lo Spirito Santo, certo per non mettere a repentaglio il Vicario, si astenne da ogni ispirazione. Ricorrendo la festa del Corpus Domini il Senato provvide si celebrasse con solennità straordinaria, e così come sapevano i nostri maggiori mostrarono ai preti che mal presumono trafficare su Cristo come cosa di loro privativa: Cristo è dei cristiani, e meno di ogni altro di loro. Roma arrovellando voleva dire, e fare; quanto a dire ella mantenne la promessa anco troppo, quanto a fare e' fu diverso; la guerra rimase alle minacce; non così circa allo assassinio del povero fra Paolo; la prima volta fu spedito da Roma Rutilio Orlandini per ammazzarlo; di presente gli pagarono un mille ducati; compita la strage avrebbe avuto, chi dice 5000, e chi 50,000 ducati; egli prima di partire mostrò a Flavio di Sassoferrato l'assoluzione del delitto il quale stava per commettere: non importa nè anco notare che i preti negano a spada tratta; ma che non negano, quando torna loro i preti?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Dieci Canonica Vicario Padova Provveditore Spirito Santo Dieci Spirito Santo Lo Spirito Santo Vicario Corpus Domini Senato Cristo Cristo Paolo Roma Rutilio Orlandini Flavio Sassoferrato