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      Questo altro importa di più. Bologna con le armi alla gola intimata a sottoporsi al Papa risponde: no; messa la proposta a partito avanti al Municipio sopra quaranta, trentasette rispondono per la repubblica, tre pel papa; allora gli Austriaci adoperarono le armi, e il popolo le respinse con valore piuttosto stupendo, che raro: sopra gli altri si mostrarono feroci i volontari viennesi, e non fu male, chè su l'odio di razza versarono olio a renderlo più duraturo, e più intenso. Col giorno declinava il cuore al Municipio, chè la notte porta consiglio, ed egli pensava ai casi suoi; all'opposto cresceva nel popolo a cui i danni patiti erano argomento di vendicarli, non già d'invilirsi: mentre pertanto questo apparecchia le armi, quello manda deputati al campo per implorare armistizio, e l'ottiene per dodici ore. Nelle dodici ore furono per la parte dei patrizi e dei borghesi adoperate viltà, che nè manco dodici secoli basteranno a cancellare perocchè mirassero tutte ad abiettare l'animo del popolo; decorso il tempo dello armistizio invano, si riprese da una parte, e dall'altra il combattimento, poi lo cessarono fino al giorno undici maggio: nè ciò si attribuisca a cortesia, ma sì a voglia di accertare la vittoria, aspettando rinforzi, che di ora in ora accorrevano: per cui è uso a toccarne, nè manco in venti contro uno pargli stare sicuro. - Le arti della persuasione andate a vuoto si tenta altra via per tagliare i nervi al popolo: il Preside, ceduta ogni sua autorità al Municipio, fugge; il Municipio si dichiara incapace a sostenere la guerra, e nomina una commissione; non per questo il popolo ciondola; combatte più furibondo che mai, anzi per troppo ardore peggiora le cose sue; ostinazione pari non fu mai vista, chè l'Austriaco si ostina a vincere a suono di cannonate; così tra morti, ruine, ed incendi si dura a tutto il quindici; la mattina del 16 verso le sette il Municipio bandisce chiusa allo scampo ogni via, necessaria la capitolazione; per ira il popolo si strappa i capelli, ed urla vada piuttosto sossopra la terra; il nemico avvisato torna sul bombardare senza misericordia fino alle due: allora ci si mette di mezzo l'Opizzoni arcivescovo reverito meritamente, ed amato: il popolo da tanti lati conquiso reluttante piegò I Patrizi e i Borghesi dicevano altrui, e forse se ne persuasero anch'essi, almeno qualcheduno, che provvedevano alla pubblica utilità, e non pensavano che alla propria, operando a quel modo.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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