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      Anco la Spagna venne a dare del suo pugnale nel petto alla Libertà pensando, che trafitta in Italia, non sanguinasse per lei: dicono, che ciò si disponesse a fare per conseguire l'approvazione papale alla vendita dei beni ecclesiastici, perocchè da prima la cupidità persuase gli Spagnuoli a stenderci sopra le mani nulla curando se putissero di zolfo, adesso poi la beghineria loro li voleva ripurgati nell'acqua benedetta. Ottimo quanto essi operarono in Ispagna, ma udendo che l'Assemblea romana aveva fatto lo stesso a Roma la chiamarono ladra, e assassina. Se in queste dolenti pagine avesse luogo il riso noi vorremmo raccontare la intimazione grandiosa mandata alle autorità di Fiumicino consistenti in un ufficiale di sanità, ed in un piloto; quantunque nè anco questa valga a giocondarci, allorchè ci feriscono gli occhi queste parole sinistre d'iniqua verità, la repubblica romana "agonizzava sotto l'assalto della forza armata di quattro nazioni unite insieme per distruggerla." La Spagna mandò novemila uomini, e quattrocento cavalli: il danno a noi fu poco perchè non presero parte ai fatti di armi, molto a loro se consideri la grave spesa, e l'erario stremato; moltissimo poi se poni mente che manomettevano insensatamente nelle nostre terre quei diritti, che con tanto travaglio, e tanto martirio in casa loro appena possono difendere dalla antica tirannide. Nella tragedia romana alla Spagna piacque la parte di Tersite; quella di Calcante sostenne la Francia.
      Il Garibaldi entra in Roma appena curato dai Triumviri; da memorie mie particolari so, che egli non possedeva tanto da comperarsi un cappello nuovo, e un paio di stivali: e' fu Daverio che lo notò al Ripari intanto che questi gli medicava le contusioni e le ferite, onde senza tenergliene motto sostituirono al cappello sfondato, ed agli stivali, che seminavano le suola altri comperati dei loro denari, e il Generale se ne valse non addandosene, ovvero fingendo non addarsene.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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