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      E nè manco ci bastano tempo, e notizie per rammentare tutti gli esempi di valore, di cui proprio ci fu profusione piuttostochè copia: continui quelli, che rilevate una ferita o due andavano a fasciarsi e tornavano a combattere, continui quelli, che dopo avere menato le mani per bene ventiquattro ore rifiutavano lo scambio. Quando all'urto delle palle nemiche sprofondò l'edificio seppellendo parecchi dei nostri, i superstiti non curanti il terribile sfolgorare dei Francesi, improvvidi delle nuove ruine, che avrebbono potuto cascare loro addosso si diedero a rovistare per le macerie, ed ebbero in sorte di restituire taluno, comecchè malconcio, alla vita, Certo dì fu visto un soldato traversando la spianata a sinistra della Casa bruciata cadere ferito; sovvenirlo, era perdersi con lui, chè le palle francesi spazzavano il luogo: ora uno dei fanti, che furono papalini colà presenti accennando il caduto ai Bersaglieri lombardi disse quasi beffando: "e voi non andrete a soccorrerlo?" In un bacchio baleno, una mano di giovani lombardi trovata una barella corrono al ferito, e ce lo adagiano sopra: egli pativa atroci dolori, onde essi ebbero a incedere piano, e soavi; talora eziandio fermaronsi. I Francesi si sbizzarrivano a balestrare moschettate le quali zufolavano intorno alla lor testa, e non di manco veruno di loro rimase ferito. Hassi a credere, che tale provvide Dio in mercede della opera pietosa? Piace e giova così.
      Sarebbe iniquo negare, che tra i Francesi taluno avesse cuore gentile, e mente educata a civiltà, ma qui come altrove si confermò per prove, come in generale cotesto popolo sia barbaro, e feroce: e le guerre di Affrica lo hanno viepiù imbarbarito; costà le immani opere di Annibale il quale fece recidere i piedi ai prigionieri impotenti a seguitarlo rinnovarono; il soffocare col fumo i giudei nelle caverne onde la fama di Tito è aborrita, auspice il Pellissier, da capo fu praticato dai Francesi a danno dei Beduini: a Roma, e lo vedemmo, non solo bombardarono la città, e i luoghi sacri per religione di memorie, o per miracoli di arte, ma principale diletto essi posero a pigliare di mira la chiesa di San Pancrazio convertita in ospedale con manifesto spreto della bandiera nera inalberata in vetta al campanile per farli accorti quivi dentro giacere morti e feriti.


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Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





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