Pagina (792/838)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      nformi al cuore dell'uomo; per pedanteria guelfa il Dandolo inteso a incastrarci la religione, omette la moglie; pare impossibile come e quanto la beghineria stupidisca il cuore; forse per lo sposo amante la cara e casta moglie, madre dei suoi figliuoli non č religione?
      Innanzi, che per me si lasci la dolente storia non vo' mancare di referire qui un caso il quale troppo stupendamente dipinge gli uomini, e i tempi. L'Oudinot, dicono per raccomandazione di Massimo D'Azeglio, preso a un tratto di tenerezza pel Manara gli scrisse lettera per buona ventura giunta dopo che cotesto valoroso ebbe reso l'anima a Dio, e dico buona ventura perchč di certo avrebbe cagionato gravissima alterazione a quel nobile spirito. L'aperse il pių anziano dei capo-battaglione dei Bersaglieri; in sostanza portava lo scritto: ammirare la prodezza e la disciplina dei Bersaglieri, pių che tutto sentirsi compreso da inestimabile reverenza per lui Manara; pregarlo a non considerare la capitolazione proposta nč in parte, nč nello insieme riguardante lui; avere ordinato gli pagassero ottomila scudi per sopperire alle spese del ritorno a casa dei suoi Bersaglieri; in fondo di straforo, con animo pių che volenteroso poi avrebbe visti i Bersaglieri rimanersi a Roma al soldo del nuovo governo; la insidia tendeva a dividere Manara dal Garibaldi sia che insieme si gittassero alla campagna, o rimanessero in cittā tentando la disperata guerra delle barricate, o scemarsi l'odio che sentiva aggravarglisi sul capo per la occupazione di Roma, ed anco per avvilire cotesti giovani non meno saldi nella propria fede politica, che prestanti nelle armi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lo assedio di Roma
di Francesco Domenico Guerrazzi
Tipografia Zecchini Livorno
1864 pagine 838

   





Dandolo Oudinot Massimo D'Azeglio Manara Dio Bersaglieri Bersaglieri Manara Bersaglieri Bersaglieri Roma Manara Garibaldi Roma