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      ... nè, se si potesse, il vorrei.... Ma io sono un oscuro.... nudrito per pietà in casa non mia, costretto a servire con mente da dominare.... non conosco padre nè madre.... e devo tremare di conoscerli, perchè forse il mio nascimento va macchiato con nota d'infamia."
      E qui tacque: un pallore mortale gli si diffuse pel volto: stette immobile con intentissimi sguardi, e con la bocca mezza aperta, come il tormentato dalla sete; giù per le guancie gli trascorrevano grosse stille di sudore che gli scaturivano frequenti dalla fronte, quasi spremute dal cervello compresso dall'angustia. Dopo alcun poco il sangue tornò impetuoso per modo a infiammargli la faccia, che le vene inturgidite e i muscoli dilatati pareano doversi spezzare alla violenza del moto: allora tutto il suo corpo si agitò convulso, e si pose ambe le mani sul capo quasi per impedire che si rompesse. Stato tanto miserabile non poteva prolungarsi più oltre, ed egli cadde gemendo sopra un sedile di pietra.
      Oh questo non può durare,
      dopo lunga ora riprendeva in fievole accento "non può durare, nè durerà. – Poichè la morte è certa, proviamo morire con ardimento, e sveliamoci. – Con ardimento! Ma questo potrebbe fruttare l'onta del rifiuto; e mentre stimava morire da generoso, sarò sprezzato dall'orgoglio, e forse vilipeso come stolto. Santa Maria! Che vita è questa dove la pratica di una virtù partorisce il frutto del delitto, e la pratica del delitto la mercede della virtù? Chi è il sapiente che ne ammaestra a distinguere l'uno dall'altra?


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Maria