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      – All'anima confortata si affacciò quindi il suono delle imprese guerresche: egli lo cominciava leggero leggero: a mano a mano cresceva; finalmente si sollevò al punto, in che si ode quando il nemico si riversa sull'inimico. Allora trascorse nei giorni della gloria, sentì l'alito della fama, sorse, tolse la spada, e nobilmente avvolto nel mantello camminò nell'orgoglio della mente sollevata fino al pensiero dell'Onnipotente Distruggitore.
     
     
      CAPITOLO SECONDO
     
      AMORE.
     
      Pargoletta ella eraTutta sorriso, tutta gioia: ai fiori
      Parea in mezzo volar nel più feliceSentiero della vita. – Ecco ad un tratto
      Di tanta gioia estinto il raggio, estintoAl primo assalto del dolor.
      Francesca Da Rimini, tragedia.
      Perchè una tomba prodigio di marmi peregrini e dell'arte copre le ceneri di tale, che non si conosce essere stato vivo, tranne pel monumento della sua morte?– Perchè forme celesti, dilicati contorni, leggerezza di leggiadrissimo corpo, vestono l'anima della femmina? Perchè ci dierono un cuore che balza a quelle sembianze, una fibra che si raccapriccia a questo bellissimo spettacolo della creazione? Nessuno animale ha potuto contribuire a formare il corpo della femmina. I colori dell'uccello di paradiso, della farfalla di Casimira, non possono paragonarsi ai divini che imporporano le guancie della bellezza. La gazzella non ha l'occhio della donna: le pietre preziose non brillano di quella luce; e i poeti, per assomigliarli a qualche cosa di convenevole, hanno dovuto ricorrere al firmamento. Ma nessun rettile, quantunque schifoso, fu eccettuato dal somministrare parte nella composizione dell'anima che agita i moti delle sue membra; nessuno, meno lo scorpione, che circondato dal fuoco volge in sè stesso il dardo velenoso, e generosamente si uccide.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Onnipotente Distruggitore Da Rimini Casimira