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      Invano cercheremmo voci nelle favelle della terra che valessero a ritrarre quella immagine di beltà: e sarebbe più facile suscitare la luce dalle tenebre, e dare anima ai figli d'Italia......
      Dopo lungo tempo si levò dal suo seggio, e si fece verso il balcone: era il suo passo leggero, come vento che folleggi tra le rose, o come incenso che s'innalzi alla Divinità: l'onda delle vesti ventilando spargeva odorosa fragranza: non mesta, nè lieta; ma nella calma solenne della considerazione, allorchè il lampo del pensiero balena su gli avvenimenti dei secoli, allorchè l'orecchio del divino intelletto intende l'arcana armonia del creato, e il suo occhio finge nel cielo i figli della sublime immaginazione.
      Fattasi al balcone, soprastette a considerare il firmamento, e sospirò; quindi rivolta alla damigella che le stava al fianco fece suonare una voce, quale certamente si diffonde quella di Eloa, l'angiolo che canta lo inno dei cieli innanzi al trono di Jehova4.
      Vedi, Gismonda, come esulta il firmamento! Anche quando la religione non ce lo avesse insegnato, la mente nostra lo terrebbe per la dimora di Dio. – Oh! piacesse a lui chiamarmi presto alla sua pace!
      Nobile Yole, il Signore è sapiente in ogni opera sua; egli solo conosce il bene e il male; noi dobbiamo aspettare adorando i decreti della sua giustizia.
      Guardimi il cielo dal mormorare contro il mio Creatore, ma i voti dell'afflitta non possono giungere disgrati innanzi al suo trono.
      Mia dolce donna, sta a voi innalzare a Dio i voti degli afflitti?


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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