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      Tengo per fermo, rispose tutta stizzosa Matelda quantunque per la età non gli abbia potuti udire io, che i moderni Trovatori sieno tanto al di sotto agli antichi nella gaia scienza, quanto le moderne gentildonne sono al di sopra delle antiche in iscortesia.
      E voi ci offrite prova vivente della differenza, Matelda.
      riprendeva Isolda, e stava per aggiungere, allorchè Adelasia, temendo non venissero a brutte parole, troncò quel ragionamento dicendo:
      E la povera Gismonda!
      e sospirò. "Davvero che ricava la bella mercede del suo grande affetto!"
      Non andò mai così bene a sposa gioiello, siccome a lei il rimprovero di Yole,
      soggiunse Matelda, cui forse fu grato trovare altro soggetto che dilungasse l'attenzione delle circostanti dal proposito dei suoi anni.
      Ella ha voluto regnare sola nel cuore della nostra signoradisse Andolina; "ella ha voluto vincerne tutte per soverchiarci, perchè sebbene in volto modesta, credetemelo, è superba quanto l'Angiolo delle tenebre. Ha scosso l'albero, ora mangi il frutto che n'è caduto."
      Santa Nimfa! S'ella è superba!
      disse Isolda. "lo per me credo la sua superbia uguale alla sua vanità. Se le proponete fare alcuna cosa, ella vi risponde: ne terrò motto a Yole; se la ricercate perchè si affligga, ed ella perchè Yole è afflitta; e Yole sempre, e sempre Yole, ostentando così tenere proposito di lei, siccome di sorella o di amica, anzichè di sovrana o padrona."
      Il mal vien dalla radice,
      rispose Adelasia, "nè posso darmi pace come costei abbia scelta per favorita la nostra signora.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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