Pagina (45/699)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La vergine del sangue svevo, ignara da cui movesse quel sospiro, si volse al luogo donde era uscito per consolare l'afflitto; – perchè in qual cosa mai consisterebbe gentilezza del cuore, se il grido della miseria fosse invano ascoltato?
      Santa Maria dello Spasimo!
      diss'ella, entrando sotto la volta che i raggi della luna non rischiaravano; "i tuoi devoti sono più di quelli che vorrebbono. e dovrebbero essere. – Chi è che geme qui dentro? Parla.... se sei sventurato, sappi che nessuno si dipartì senza conforto dal cospetto della figlia del Re Manfredi."
      La risposta fu indarno lungamente aspettata; i labbri dello scudiero non si prestarono all'usato officio, ma tremarono, e il soffio della morte parve estinguere in lui la fiamma della vita.
      Parla,
      riprendeva Yole "non mi muove già vano desio a conoscere le tue sventure. Se in me non fosse potere da consolarti, non avrei la crudeltà di domandare i tuoi patimenti; perchè sebbene la curiosità ostenti la favella della compassione, io per me aborro colui, che pretende conoscere il cuore dell'uomo per lo indolente piacere di conoscerlo. Io ti sollecito a parlare; se i tuoi mali possono consolarsi, tu avrai conforto da Yole; dove io non basti, aspettalo dal tempo; se neppure questo giova, aspettalo...."
      Dalla morte!
      gridò lo scudiero.
      Qual fu il senso segreto di Yole a questa voce, e a questa sentenza? E' fu tal senso, che favella umana non può riferire; la quale cosa crederemmo pietà, se mancando i modi di significarlo non ci fosse stato compartito cuore da sentirlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Maria Spasimo Re Manfredi Yole Yole Yole