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      Le vostre parole scesero nell'anima mia, voi sarete consolato.
      Che! Avreste voi intese tutte le mie parole? Oh! non vi badate, le profferii nel delirio.... La ragion in quel punto era ebbra di dolore.... Ma vivaddio! si addice a cortese donzella porgere orecchio alle parole del delirante?
      Io trapassando nient'altro ho inteso proferire che amore....
      Amore! sì.... poichè lo intendeste.... ma disperato amore.... e non solo.... e pure di per sè stesso potente a consumare ogni anima che ardisca nudrirlo. Un amore, di cui il pensiero è fremito, la conoscenza delitto, la rivelazione pena....
      Ma questi sono gli attributi del misfatto!
      Gli uomini lo direbbero tale, perocchè il delitto non compaia delitto, se non per essere perseguitato con le pene; egli però in sè stesso non è colpevole, ma alto...
      Rogiero, il Trovatore canta spesso su l'arpa, che amore può molto più che noi non possiamo; non è la prima volta che la bellezza e il potere hanno coronato il valore; nè vi ha spazio sì ampio tra due amanti, che il buon cavaliere non possa percorrerlo con la spada.
      Sia: ma nessuna dama mi ha cinto la spada: niun Barone mi ha stretto gli sproni; il ferro del mio Re non ha toccato la mia fronte; nè la sua voce mi ha ammesso all'ordine della cavalleria. – Io sono oscuro donzello che porto spada per ornamento, non per arnese di guerra: e la mia mano, usa a tenere la briglia del palafreno di femmina, non sa come si tratti la lancia.
      Voi dite il falso, Rogiero;... pensate che non vi riconoscesse Yole nel torneamento della Sala verde12 il giorno della incoronazione di mio padre?


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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