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      Conte, che vi giova affannarvi a conoscere il cuore dell'uomo? Forse i vostri dubbii sono veri, forse anche falsi. – È prudenza questa, logorare la ragione e il tempo in tale arte, della quale il dubbio è il frutto meno amaro? Dio non volle darsi a conoscere agli uomini, e si avvolse col mantello dei cieli profondi. Volete voi penetrare i cieli, e investigare i pensieri di Dio? e, volendolo, lo potrete18? La natura non ha voluto che il cuore nostro fosse manifesto, e lo ha avvolto dentro un viluppo di ossa e di carne. Qualunque più temerario pensiero della vostra anima immortale potrà mai, Conte di Caserta, trapassare questo riparo di creta? Contentatevi dunque delle opere, e non vi curate dei sentimenti. Tutto questo discorso io ho voluto tenervi, onde non già abbiate di me migliore opinione, ma perchè voi l'abbiate minore di voi quando saprete che il vostro figliuolo vive.
      Il Conte di Caserta divenne pallido come la morte, vacillò, e stette lungo tempo pensoso; poi si fece a lenti passi verso il Cerra, lo prese pel braccio con la sinistra, e con la destra gli fece tale atto, che la favella, quel nobile attributo che distingue l'uomo da ogni altro animale, sembrò quasi sdegnosa di profferire. Il Conte di Cerra, per quanto visibilmente si sforzasse, non potè di tanto reprimere quel suo riso, che due o tre volte non gl'increspasse la faccia; nondimeno si contenne, e parlò:
      E che, Caserta? – Tremate voi così presto essere ridivenuto padre? Non avete voi detto ch'egli è figlio vostro?


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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