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      ... – non alle dolci case paterne, chè le amorose rimembranze di queste stanno unite al sorriso e alle carezze che si diffusero sopra la nostra culla, sia che chiudessimo gli occhi al sonno, sia che gli riaprissimo alla luce. Quell'addio fu alla bella addolorata, che gli dette il primo pegno di amore, ponendo il proprio corpo tra il suo cuore e il suo pugnale. L'armonia della voce, e della persona, – quel suo sguardo divino, – l'ambrosia del bacio, – il brivido di tutte le membra al tatto misterioso, gli passarono per la mente come immagini di fuoco. La speranza gli balenò su l'anima, non già come un ragionamento, ma per via d'immaginazione. Parvegli vedere un gran corteggio di cavalieri abbigliati da giorno solenne, – udire un suono incessante di squille, e di trombe; – gli si affacciarono all'accesa fantasia la Cappella della Santa Vergine Incoronata, i sacerdoti, e il rito nuziale; Yole aveva la corona di sposa, l'accompagnava Manfredo; – si accostarono all'altare; – si cominciavano le cerimonie; – ell'erano presso che compite: – un Crocifisso illuminato da mille ceri stava in mezzo del sacrario.... Rogiero alzò gli occhi al suo volto.... Dio eterno! aveva la fronte livida, – la bocca insanguinata, – gli occhi fuori dell'orbita: – era il volto del tradito suo padre. Cadde la speranza, insorse lo sconforto, e lo trasportò dentro una tenebra profonda: – intese gli sguardi, e vide un corpo lucido di fioco chiarore; – a mano a mano si approssimava; aveva la fronte livida, la bocca insanguinata.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





Cappella Santa Vergine Incoronata Yole Manfredo Crocifisso