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      Intanto la fante strepitava:
      Aiuto! misericordia! al ladro, al ladro!" Ormai parevami vedere giungere tutto il vicinato co' lumi, sentire i loro rimproveri, quelli del padre; un peso insopportabile di avvilimento mi si aggravava sul capo; detti in questo pensiero una scossa violenta; mio padre cadde riverso, la scala gli stava alle spalle, vi precipitò, io dietro; egli percosse su la pietra, io sopra lui; mi alzai, gli passai sopra il petto, fuggii.... le mani ed il viso aveva imbrattato di sangue: sicchè vedi che amore pel padre sia stato il mio! Ma io non credei che ne dovesse uscire un tanto danno; vi giuro ch'io noi credei. Voi tutti avreste fatto lo stesso, compagni, non è egli vero? ditemi, in nome di Dio, non avreste fatto lo stesso? Qual vita, o quale affetto può avere prezzo agli occhi del ladro in paragone della cosa rapita? E poi c'entrava l'onore, perchè, se mi ricordo bene, trattandosi di cosa lontana, mi pare che io fossi in cotesti tempi onorato."
      E sì parlando rise, ma di un cotale riso sfumato che gli morì a fiore di labbro: nè i compagni applaudirono, perchè tra loro convennero che il detto non era arguto; ma in sostanza, perchè fu troppo scellerato per chiunque ha viscere di umanità. Drengotto passò due o tre volte la mano su la fronte, quasi per cacciarne, quella immagine, e quindi riprese a favellare: "Or via, pellegrino. perchè sei ostinato a non volerti persuadere che la tua morte è un bene, cosa per la quale soltanto meriteresti morire, vediamo se potrò rendertene desideroso col modo con cui intendo apprestartela.


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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