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      Quel suo volto, sebbene severo, non aveva nulla di spaventevole, anzi ispirava a chi lo avesse fissato un senso di fiducia, cosa che sempre si osserva nelle sembianze di quegli uomini che sono di anima e di corpo sicuri. Lo seguitavano quattro masnadieri che conducevano quantità di muli, a quel che pareva, carichi di derrate. Allorquando si furono avanzati, il condottiere guardò tutti i compagni, e con modo signorile cortesemente disse loro: "Salute."
      Addio, condottiero!
      risposero i masnadieri.
      Ecco che Dio non vuole la distruzione di cui l'offende: noi abbiamo conquistato di che provvedere assai tempo al bisogno, – al bisogno che ci mette l'arme alla mano contro i nostri fratelli.
      Conquistato!
      esclamò uno dei quattro armati che avevano seguíto il condottiero "conquistato! Potevamo in vero, e di leggieri, conquistarlo, ma voi l'avete voluto comprare in tante buone monete d'oro di Federigo II."
      E non parti ella una conquista, Beltramo? – Con l'oro, più che col ferro, in oggi si vince il mondo, e per lungo tempo, del quale non vedo la fine, ancora si vincerà.
      Non so che dire su questo,
      rispose Beltramo "ma potevano certamente essere tutti risparmiati."
      Gli avete spesi voi? Ve ne ho io chiesto la vostra parte? Oh! non aggraviamo di grazia la nostra mano su l'infelice, oppresso dal caso e dagli uomini: insegniamo a questi uomini, che ci hanno ributtato dal seno, che siamo migliori di loro. – Di vero io poteva levare a quei poveri vassalli le robe che portavano al mercato, e lasciare loro il danno per prezzo: ma potresti, Beltramo, cibarti di coteste vettovaglie, senza pensare al pianto che susciterebbe il duro esattore del Barone, allorchè andasse in giro a raccogliere il livello, ed essi non avessero da pagarlo per cagione nostra?


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La battaglia di Benevento
Storia del secolo XIII
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1852 pagine 699

   





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